martedì 5 luglio 2016

Biografie di Modisti famosi

Altra novità sul blog, oltre alle biografie dei costumisti piu' famosi presto arriveranno anche quelle dei modisti, ovvero coloro che creano i cappelli dalle foggie piu' estrose!
Le prime due saranno dedicate a Philip Treacy e Stephen Jones!


martedì 21 giugno 2016

Nuovo costume Steampunk

Circa un mese fa mi è stato commissionato un costume Steampunk da una corista del coro Voci Perigolose. Alla gonna, acquistata già pronta, in quanto della misura adatta,  ho apportato alcune modifiche sotto sua richiesta, mentre tutto il resto l'ho disegnato e confezionato appositamente per lei, tutto su misura.

La gonna
La gonna è in taffeta color prugna. La sopragonna ha dei canali con dei nastrini per arricciare la gonna e alzarla. La sottogonna ha un cerchio di metallo. Sotto richiesta della mia cliente che voleva che anche la sottogonna si potesse alzare ho applicato dei ganci per ottenere l'effetto. Ho anche aggiunto altri 2 ganci a livello dei fianchi per poter attaccare la borsetta e delle catenelle.

Il corsetto:
La sua richiesta era di avere uno stringivita piccolino con delle applicazioni. Ho optato per un rosebud coutil, un coutil damascato con delle roselline, con un busk alto 15 cm. Ho applicato sopra una farfalla con ingranaggio e ingranaggi e catenelle.

La camicia
Per la camicetta ho utilizzato un popeline di cotone stretch.
La particolarità della camicia è che la manica lunga può essere staccata tramite gli automatici che si trovano sul polsino della manica corta. In questo modo è possibile utilizzare la camicia sia d'estate che d'inverno.
Avevo ancora alcuni scampoli del taffeta prugna della gonna che ho utilizzato per creare i polsini, sia quello della manica corta che quello della manica lunga e per le ruches sul davanti. Ho applicato degli ingranaggi e catenelle sul davanti della camicia, e piccoli ingranaggi sui polsini della manica lunga.


La borsa
Per la borsa ho optato per una borsa a sacchettino con fondo rigido, la quale tramite una catenella è possibile appiattire e attaccare a uno dei ganci che ho aggiunto sulla gonna. Sul fondo ho applicato un orologio e delle lancette.


 
Il cappello
La base l'ho comprata. L'ho rivestita con il taffeta della gonna e ho applicato anche qui la farfalla e altri ingranaggi e catenelle sui lati.

Il costume quando era quasi finito:




lunedì 20 giugno 2016

Visita alla sartoria del Teatro Regio

Sabato ho partecipato a una visita guidata al Teatro Regio. La visita intitolata "Il teatro Regio e  i costumi di scena" secondo quanto pubblicizzato doveva comprendere un “ingresso eccezionale” nella sartoria della sede dove ci si concentrerà sui costumi di scena dello spettacolo “Carmen” di Bizet. Purtroppo così non è stato, infatti il disappunto tra i partecipanti è stato comune. Dopo aver visitato il Teatro, siamo arrivati davanti alla sartoria che si trova nei sotterranei. Qui ci hanno fatto entrare, passare velocemente e uscire fuori, dove è stata fatta una "breve" spiegazione di come funziona una sartoria teatrale.
I costumi della Carmen non li ho nemmeno intravisti. Inutile dire che mi sono sentita presa in giro...come si dice a Roma "è stata un po' una sòla".
Per fortuna sono riuscita a scattare qualche foto all'interno della sartoria:

 


lunedì 30 maggio 2016

Nuovo corsetto

L'ultima creazione che ho realizzato è questo corsetto steampunk:


Sto lavorando anche a una camicia e a un coprispalle, di cui a realizzazione ultimata posterò le foto.
 I cartamodelli sono sempre realizzati su misura da me. 

venerdì 27 maggio 2016

Edith Head il mito - Biografie costumisti famosi

Vincitrice di otto premi Oscar, Edith Head ha realizzato nella sua lunga carriera alcuni degli abiti piu' famosi della storia del cinema.

Un metro e cinquantasei di altezza, frangia e occhiali scuri, così appare la donna che ha vestito le piu' grandi star di Hollywood.

Nasce nel 1897 a San Bernardino in California. Dopo la  laurea a Berkeley inizia a insegnare francese ma in contemporanea comincia anche a frequentare corsi serali di disegno. Nel 1923, pur senza esperienza , decide di rispondere a un annuncio di lavoro come bozzettista per la Paramount .
Sarà questo l'evento che segnerà il punto di svolta nella sua vita. Inizia così a lavorare per Travis  Banton, capo del dipartimento di costumi degli studios, che diventerà  il suo mentore.

E’ l’inizio di una sfolgorante carriera: 1131 film, 35 nominations all’Oscar e otto premi vinti, tanto da guadagnarsi una stella nella famosa Walk of Fame

 E' negli anni 50 che raggiunge l'apice della sua carriera. In questo periodo oltre a creare abiti per le stars pubblica anche dei libri sulla storia della moda e partecipa a shows televisivi.

Un posto al sole, La finestra di fronte, Colazione da Tiffany, Eva contro Eva, Viale del tramonto, Vacanze romane, Caccia al ladro, Sabrina, La donna che visse due volte, Sansone e Dalila, La stangata, Gli uccelli, Notorius sono solo alcuni degli innumerevoli capolavori che portano la sua firma.


La collaborazione più lunga è stata sicuramente con Alfred Hitchcock che la considerava la migliore costumista con la quale abbia mai lavorato.


Nel 1967 lascia la Paramount per la Universal dove lavorerà sino al 1981 quando si spegnerà per un tumore due settimane dopo la fine della lavorazione del suo ultimo film, Dead men don’t wear plaid, nel quale rende omaggio ai film noir degli anni 40.
Così descriveva il suo lavoro: “Quello che il costumista fa è a metà strada tra magia e camouflage. Creiamo l’illusione di trasformare gli attori in quello che non sono”.
Tra gli abiti piu' belli:
Abito di Grace Kelly nella finestra di fronte


Il Peacock Dress indossato da Hedy Lamarr nel film Sansone e Dalila






















Abito per Haudrey Hepburn in Colazione da Tiffany


 
 








 
 












Il vestito per Elizabeth Taylor in Un posto al sole




Corsetti 2016

Volevo mostrarvi due corsetti cuciti quest'anno.

Il primo è un corsetto in taffeta di seta nera con applicato del merletto dorato. E' stato commissionato insieme a una gonna sempre in taffeta di seta.Il merletto dorato applicato sulla gonna richiama quello del corsetto.





Il secondo è un corsetto in seta shantung viola con applicato del pizzo chantilly.



In questo momento sto lavorando invece a un corsetto steampunk di cui presto pubblicherò le foto.

lunedì 16 maggio 2016

Fili Magici V Edizione!

Questo weekend (20-22 maggio ) torna al castello della Rovere di Vinovo Fili Magici, la mostra dedicata al ricamo!

Per l'occasione ho deciso di  cimentarmi con il tombolo nell'ateliers del Pizzo Cantu'.
Sarà un modo per apprendere le basi di questa favolosa tecnica!

Tantissime sono le tecniche di ricamo che potrete ammirare durante la mostra, quindi vi consiglio di non perdere questo meraviglioso appuntamento!

mercoledì 11 maggio 2016

Segui Silvia Alphard Couture su Instagram!

Non perderti nessuna nuova creazione Silvia Alphard Couture! Da oggi grazie al pulsante "Follow @silviaalphard" che trovi a destra in alto potrai seguirmi anche su Instagram!


mercoledì 27 gennaio 2016

Ricamo Luneville , il ricamo dell'alta moda

Oggi voglio parlarvi di questa particolare tecnica di ricamo, che viene usata nell'haute couture.
Il ricamo Luneville si sviluppa agli inizi del 1800 nella cittadina francese Luneville, nella regione della Lorena.
Questo tipo di ricamo viene realizzato con un particolare uncinetto, creando dei punti catenella e permettendo di inserire perline e pailletes, su ogni tipo di tessuto, anche i piu' leggeri come organza e tulle. Il ricamo viene realizzato dal rovescio su un telaio di solito rettangolare.
Grazie a questa tecnica la velocità di esecuzione aumenta e il lavoro è piu' preciso.
I ricami degli abiti di alta moda vengono realizzati da artigiani specializzati in questo tipo di ricamo.
A Parigi esiste la scuola Lesage dove è possibile effettuare corsi di ricamo Luneville, sia corsi base che di perfezionamento. A Roma e Milano la scuola di ricamo alta moda organizza corsi di 4 giorni per apprendere le basi del Luneville.

Per informazioni
http://www.lesage-paris.com/
http://www.scuoladiricamoaltamoda.it/




giovedì 7 gennaio 2016

Anna Anni , La musa di Zeffirelli - Biografie di costumisti famosi

«Ho sempre amato il teatro, l' opera, il cinema, ma non pensavo proprio di diventare costumista, è avvenuto tutto per caso...»

Cosi' raccontava Anna Anni, una signora semplicissima quanto geniale.   Anna è nata a Marradi, al confine tra la Toscana e la Romagna. 
«Fui adottata da due persone che ho amato molto, ho trascorso un' infanzia bellissima in campagna, in un borghetto medievale dove il tempo pareva essersi fermato». Poi si trasferì a Firenze, arrivò la guerra, anni duri. Ha cominciato dipingendo ceramiche, giocattoli, foulard; poi attrezzista teatrale «un po' all' arrembaggio, però mi è servito eccome».
Dopo l' apprendistato fiorentino, nel 1951 Orson Welles si rivolge all' architetto Aristo Ciruzzi per le scenografie di due spettacoli da allestire a Chicago. «Aristo fece il mio nome per i costumi ».
Esordisce nel 1953 creando i costumi del Volpone di Jonson e de La Locandiera goldoniana, entrambi diretti da Orson Welles.  Proprio Orson Welles  innamorato del suo talento, negli anni ´50, tentò senza successo di portarla in America.
Consegnati i disegni, Orson la invitò in Usa per vedere gli spettacoli: «Mi prese il panico, che ci andavo a fare, non conoscevo nemmeno la lingua? Mi scrisse che era contento del successo ma dispiaciuto che non fossi andata»
Costumista ma anche insegnante:
«Sono sempre stata dietro le quinte, non ho mai voluto rubare spazio ai registi per i quali ho lavorato. Per tutta la vita ho insegnato disegno alla scuola Tornabuoni. 
La notte andavo a Roma sul set, il giorno dopo ero al mio posto d´insegnante.
Una cosa di cui vado fiera è la confessione di una mia studentessa che mi disse: "Signora Anni lei con me è sempre stata paziente ed è riuscita ad insegnarmi i segreti del suo mestiere"»
Ha lavorato accanto a maestri quali Mauro Bolognini, Franco Zeffirelli, Sandro Sequi, Orson Welles, Luchino Visconti.
Zeffirelli la ricorda così: 
«Piccolina, timidissima e però dal carattere di ferro. Con me ha lavorato in 15 spettacoli grandiosi, dall' Aida di Busseto a quella di Verona, Cavalleria e Pagliacci alla Scala, per Carmen al Met ha realizzato 480 costumi. E Anna sempre a dire che c' è qualcuno meglio di lei.
Anna era dotata di grande talento, forse più di tutti noi, ma era schiva, modesta. La conoscenza del taglio storico e la minuziosa ricerca del particolare hanno reso i suoi costumi straordinari, emblemi di preziose evocazioni storiche. Mi commossi nel vedere i costumi che aveva disegnato per Maria Stuarda con le due primedonne Valentina Cortese e Rossella Falk  per un' indimenticabile Carmen all' Arena di Verona. Ma tutte le sue cose erano bellissime ed hanno trionfato nei teatri più prestigiosi del mondo».


«Anna - riprende Zeffirelli - è un personaggio incredibile, un patrimonio della cultura di cui gli italiani non si sono mai accorti. Ha sempre una visione precisa, si casca sempre sul sicuro. La sua straordinaria qualità è il mondo non tradizionale ma classico, come dipinge, come schizza i bozzetti, non c' è nessuno che usa l' aquarello come lei, anche se fa di tutto per farci cambiare idea, imbarazzante com' è per la sua umiltà.
Zeffirelli ancora racconta: «In un dispettoso pianeta abitato da gente sempre pronta a voler sembrare migliore di quello che è, lei svettava più alta di tutti. Anche se bisognava - e quasi mai ci sono riuscito - farla uscire dalla sua palude di umiltà e modestia che a volte, confesso, mi appariva perfino insopportabile: appena le si diceva brava lei scuoteva subito la testa schernendosi con imbarazzo. A Firenze pranzavamo insieme nelle trattoria di Santo Spirito». 
E proprio nel 2006 sfiorò l´Oscar per i costumi dell'Otello di Franco Zeffirelli .
Anna non si faceva certo pregare per raccontare il suo primo incontro con Zeffirelli: «Mi presentai una domenica mattina alle 8 nell´appartamento che Tosi divideva con Zeffirelli e Bolognini a Roma, vicino a piazza di Spagna. Mi venne ad aprire Alfredo Bianchini che mi apostrofò dicendo: Nini, o che si viene nelle case a quest´ora?»
Nel ´65 poi Anna Anni realizzò le scene per "La lupa" con Anna Magnani. «Mi ricordo una scena in cui seduta su una fascina recitava a bassa voce, senza guardare il pubblico, come se stesse parlando con se stessa. Straordinaria, non ho più visto recitare a quel modo»
Ha disegnato abiti di scena per Carla Fracci, Anna Fracci, Paolo Poli, Placido Domingo,
Maria Callas, Rudolf Nureyev, Luciano Pavarotti. Particolarmente luminosa è stata la sua collaborazione per i costumi dei balletti allestiti dalla coppia Fracci-Menegatti, tra i quali occorre ricordare Le baiser de la fèe di Stravinskij (Scala ´75) e Don Chisciotte (Comunale di Firenze ´84). 
Nel 2006 Palazzo Pitti le dedica una mostra. Nell' itinerario della mostra veniva mostrato come ricostruiva il mondo iconografico e visivo, lo studio delle fonti che attingono ai materiali  più eterogenei, opere d' arte, stampe, ritrattistica, disegni su ceramica.  O la letteratura. Assimilato il mondo a cui si ispira, passa al lavoro grafico, ed è il momento creativo.
Sempre nel 2006 firma il successo del Don Giovanni di Zeffirelli all'opera di Roma.
«Rispetto alle mie tendenze per le cose storiche, è stato un lavoro abbastanza inventato perché l' idea era di fare un compromesso, un connubio tra ' 500 e ' 700».
 I costumi di Anna Anni lasciano la platea di stucco, Don Giovani ne cambia tre, l' ultimo in velluto nero bordato di blu; tre ne avrà anche Donna Anna, broccati di tipo diverso con sopra gioielli e passamanerie: «Ce n' è uno che pesa 15 chili ma è così bello che non lo sento addosso!». 

Zeffirelli descrive così il lavoro di Anna per il Don Giovanni: «Anna ha riprodotto il mondo esatto, la visione goyesca, settecentesca, del mondo spagnolo, l' arrivo dei contadini lasciava a bocca aperta. La conosco dall' infanzia, a Firenze, lei frequentava l' Istituto d' Arte di Porta Romana, nella stessa classe di Piero Tosi e Danilo Donati; io sono un po' più grande di loro, ero all' Accademia delle Belle Arti. Poi abbiamo cominciato a frequentarci». Anna pensa a Danilo, «un ragazzo di una vivacità e creatività straordinarie, in piedi su uno sgabello a fare l' imitazione di Wanda Osiris... E Piero, seguirlo in biblioteca, mentre si documentava, ha voluto dire apprendere un metodo di lavoro prezioso, lui aveva proprio la vocazione per il

costume, mi ha fatto capire l' importanza della forma e della linea ».
Sempre Zeffirelli racconta un curioso anneddoto :«Anna riusciva spesso a mandarmi su tutte le furie. All' Alcina di Haendel con Joan Sutherland nel ' 60, rischiammo di non andare in scena perché travolta dalle centinaia di costumi meravigliosi a cui stava lavorando, si era semplicemente dimenticata dei costumi della protagonista. La

dovetti chiudere a chiave in sartoria per due notti. Fu un trionfo».
Tra gli ultimi lavori firmati da Anna Anni si ricordano l'Aida "in miniatura" – andata in scena al Teatro Verdi di Busseto in occasione del Centenario Verdiano e che tanto successo ha ottenuto in tutta Europa – l'Aida kolossal all'Arena di Verona – e i costumi per due grandi produzioni cinematografiche dirette da Franco ZeffirelliUn tè con Mussolini e Callas forever
Anna si è spenta il 1 gennaio 2011 all'età di 84 anni.





Anna racconta con passione in questo bellissimo video come svolgeva il suo lavoro di costumista:



I costumi di Anna Anni - Fondazione Cerratelli from Iacopo Navari on Vimeo.
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